Programma del mattino

Introduzione

  • 9.00 - 9.30 Accoglienza
  • 9.30 - 10.00 Introduzione a SIF 2025
  • 10.00 - 10.15 La biodiversità come fonte di innovazione strategica

Il Paradigma della Fragilità

  • 10.15 - 10.30 La biodiversità marina, terrestre e urbana
  • 10.30 - 11.00 La biodiversità tra ricerca scientifica e applicazione pratica
  • 11.00 - 11.30 La biodiversità e la sfida del technology transfer

Il Paradigma della Resilienza

  • 11.30 - 12.15 La biodiversità e il venture building
  • 12.15 - 13.00 La biodiversità: dalle startup alle scale up
  • 13.00 - 14.30 Light lunch

Programma del pomeriggio

Il Paradigma della Robustezza

  • 14.30 - 15.30 La biodiversità come tema strategico nelle imprese consolidate
  • 15.30 - 16.00 La biodiversità e la sfida dell’open innovation

Il Paradigma dell'Antifragilità

  • 16.00 - 16.30 Dagli ecosistemi biologici a quelli di business
  • 16.30 - 17.30 Gli ecosistemi di business
  • 17.30 - 18.30 La biodiversità e le policy a supporto
  • 18.30 - 19.00 Conclusioni
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L'evento SIF

Overview

Dal 2015 SIF - Strategy Innovation Forum riunisce ogni anno a Venezia l'unico think tank italiano in materia di innovazione strategica. Il forum coinvolge imprenditori, manager, professionisti, accademici e figure politiche per creare e diffondere conoscenza e relazioni, a favore della trasformazione del sistema imprenditoriale.

Strategy Innovation Forum è nato con l’obiettivo di avvicinare il mondo imprenditoriale a quello accademico, rendendo la ricerca scientifica a disposizione delle imprese e avvicinando il tema dell’innovazione e, nello specifico quella strategica, agli imprenditori.

Ogni edizione di SIF è sviluppata intorno a una ricerca scientifica che analizza il possibile impatto di innovazioni sociali e tecnologiche sui modelli di business.

I paradigmi della Biodiversità

Strategy Innovation Forum 2025

Il SIF 2025 intende proporre un percorso evolutivo per ispirare la creazione di un ecosistema di business composto da enti di ricerca, startup innovative e imprese consolidate che riconoscono la valenza strategica della biodiversità.

Gli ecosistemi biologici diventano sempre più fragili, da cui la necessità di monitorarne costantemente il livello di biodiversità, facendo leva sui progressi della scienza. La conoscenza generata dagli enti di ricerca è resa disponibile all’esterno grazie alle attività di technology transfer.

Attraverso, invece, le attività di venture building si creano startup innovative finalizzate a implementare, generando nel contempo valore economico, tecnologie funzionali a ripristinare il corretto livello di biodiversità degli ecosistemi biologici danneggiati, rendendoli perciò resilienti.

Affinché un ecosistema biologico diventi robusto, perseguendone perciò la conservazione preventiva, è necessario progettare l'organizzazione delle imprese consolidate in modo da attivare processi di open innovation che facilitino la collaborazione con le startup innovative.

Il platform management consente di orchestrare le interazioni tra i diversi attori e, quindi, di dare vita a un ecosistema di business il cui ruolo è quello di guidare e implementare una strategia di trasformazione degli ecosistemi biologici che li renda capaci di prosperare grazie alle perturbazioni.

Il Paradigma della Fragilità

Nella prospettiva della fragilità, si riconosce che un ecosistema biologico, se soggetto a perturbazioni antropocentriche tali da comprometterne l'equilibrio e le funzionalità essenziali, può distruggersi.

L’obiettivo è quindi il monitoraggio sistematico del livello di biodiversità degli ecosistemi biologici per rilevare il prima possibile segnali di crisi.

La scienza ha il compito di misurare in modo rigoroso il livello di biodiversità caratterizzante i diversi ecosistemi biologici, ma anche di trasformare i dati raccolti in informazioni e, quindi, in conoscenza.

Gli enti di ricerca raccolgono, analizzano e interpretano i dati sulla salute degli ecosistemi biologici, ma devono anche creare le basi di conoscenza necessarie per immaginare interventi di ripristino e conservazione.

Il technology transfer diventa fondamentale per valorizzare la conoscenza prodotta trasferendola agli altri attori.

Il Paradigma della Resilienza

Nella prospettiva della resilienza, si riconosce che gli ecosistemi biologici, anche se soggetti a perturbazioni antropocentriche tali da averne compromesso l'equilibrio e le funzionalità essenziali, possono rigenerarsi.

L’obiettivo è quindi il ripristino degli ecosistemi biologici compromessi, stimolandone la naturale tendenza a riorganizzarsi dopo perturbazioni significative.

Le soluzioni per riattivare le capacità auto-rigenerative degli ecosistemi biologici possono essere nature based, ma anche e soprattutto technology based. La tecnologia - dalle biotecnologie ambientali alle soluzioni digitali per il monitoraggio avanzato, dai sistemi di riforestazione assistita alle tecniche di bioingegneria per la rigenerazione dei suoli - funge da amplificatore delle capacità naturali, accelerando i processi di ripristino.

L’applicazione delle soluzioni tecnologiche è facilitata dal lancio di startup innovative che in virtù della loro maggiore agilità riescono a tradurre meglio degli enti di ricerca o delle imprese consolidate la conoscenza scientifica in prodotti e modelli di business innovativi e sostenibili.

Il venture building, operando professionalmente all'intersezione tra imprenditorialità, consulenza e finanza, permette di accelerare la validazione, l'implementazione e la scalabilità delle soluzioni tecnologiche evitando la nascita di startup destinate a fallire.

Il Paradigma della Robustezza

Nella prospettiva della fragilità, si riconosce che un ecosistema biologico, se soggetto a perturbazioni antropocentriche tali da comprometterne l'equilibrio e le funzionalità essenziali, può distruggersi.

L’obiettivo è quindi la conservazione degli ecosistemi biologici attraverso lo sviluppo di piani a lungo termine orientati alla biodiversità che anticipino le potenziali crisi e programmino le azioni necessarie per scongiurarle.

Sia gli enti pubblici che le imprese private devono creare all’interno della propria organizzazione le competenze necessarie per sviluppare tali piani e mettere in atto i programmi d’azione conseguenti, ma prima ancora incorporare nei valori aziendali la tutela della biodiversità come elemento non negoziabile delle attività umane.

Tuttavia, solo le imprese consolidate, per le quali la biodiversità è un fattore critico di successo ma, prima ancora, di sopravvivenza competitiva, possiedono le risorse economiche, le capacità organizzative, il potere di influenzare i mercati e coordinare le catene di fornitura necessari per implementare programmi d’azione duraturi.

L’Open Innovation costituisce il meccanismo abilitante attraverso cui le imprese consolidate possono integrare nei propri processi operativi le soluzioni tecnologiche delle startup innovative, accelerando l'adozione di pratiche conservative su larga scala.

Il Paradigma della Antifragilità

Nella prospettiva dell’antifragilità, si riconosce che gli ecosistemi biologici, se soggetti a perturbazioni antropocentriche tali da poterne compromettere l'equilibrio e le funzionalità essenziali, possono migliorarsi.

L’obiettivo è quindi la trasformazione sistemica dei processi aziendali per massimizzare il potenziale generativo dell’interazione uomo-(azienda)-natura.

A tal fine, la strategia aziendale deve legare intrinsecamente l’aumento di capitale economico a quello del capitale naturale, ispirandosi ai principi di funzionamento degli ecosistemi biologici: circolarità, ridondanza funzionale e diversità.

Il punto di arrivo è la creazione di ecosistemi di business la cui forza, al pari degli ecosistemi biologici, risiede nella diversità e ricchezza delle connessioni tra imprese consolidate, sia keystone che di nicchia, startup innovative ed enti di ricerca.

Alla base del funzionamento di un ecosistema di business c’è il management di una piattaforma: architettura abilitante che orchestra le interazioni multidirezionali tra attori eterogenei e consente di operare secondo principi di coopetizione, innovazione aperta e governance condivisa.

Collaborazioni

CNR - Consiglio Nazionale delle Ricerche

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) è il principale ente pubblico di ricerca in Italia, il cui obiettivo è quello di favorire l’innovazione e il progresso del Paese attraverso studi e progetti multidisciplinari che spaziano dalla biotecnologia all’intelligenza artificiale.

Con circa cento istituti di ricerca diffusi su tutto il territorio italiano, e collaborazioni con università, aziende e istituzioni nazionali e internazionali, il CNR svolge un ruolo chiave nello sviluppo tecnologico e nella tutela dell’ambiente. Tramite un approccio orientato alla ricerca applicata, il CNR è un facilitatore di innovazione aperta e trasferimento tecnologico, permettendo la trasformazione di scoperte scientifiche in soluzioni pratiche per il settore pubblico e privato, contribuendo a rispondere a sfide globali, come il cambiamento climatico e la conservazione della biodiversità.

NBFC - National Biodiversity Future Center

Il National Biodiversity Future Center (NBFC) è il primo centro nazionale di ricerca dedicato alla biodiversità. Finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), NBFC rappresenta un’iniziativa strategica per la tutela, la valorizzazione e la gestione sostenibile del patrimonio naturale italiano.

Con oltre 50 istituzioni tra università, centri di ricerca, enti pubblici e privati, NBFC crea un network multidisciplinare che lavora su soluzioni avanzate per la conservazione della biodiversità. Il suo obiettivo è trasformare la ricerca scientifica in strumenti operativi per contrastare la perdita di biodiversità e per integrare la sostenibilità nei processi decisionali.

Biodiversity Gateway

Il Biodiversity Gateway è il primo portale italiano dedicato alla biodiversità, un'infrastruttura innovativa progettata per connettere ricerca, imprese, amministrazioni pubbliche e cittadini in un unico ecosistema di conoscenza.

Nato nell’ambito del National Biodiversity Future Center (NBFC), il Biodiversity Gateway ha l’obiettivo di trasformare i risultati della ricerca scientifica in valore concreto per la collettività.

Attraverso una piattaforma digitale avanzata e una rete di sedi fisiche, facilita l’accesso a informazioni, strumenti e tecnologie per la conservazione e la valorizzazione della biodiversità.

Il Gateway è presente fisicamente con due hub principali, a Venezia e Palermo, che coordinano una rete diffusa su tutto il territorio nazionale, in stretta connessione con aree protette e centri di ricerca. Parallelamente, la piattaforma digitale rende accessibili le conoscenze e le tecnologie sviluppate dal National Biodiversity Future Center, tramite funzioni chiave pensate per cittadini, ricercatori, imprese e amministrazioni.

In un contesto di trasformazione strategica e sostenibilità, il Biodiversity Gateway rappresenta un modello innovativo di interazione tra scienza, economia e società.

Strategy Innovation Forum vuole esplorare come la biodiversità possa diventare un asset strategico per le imprese, favorendo nuove opportunità di sviluppo sostenibile e rafforzando il legame tra innovazione e tutela dell’ambiente.

E vuole essere la prima occasione per portare l’attenzione su Venezia e sulla sua opportunità di far diventare Venezia la capitale mondiale della biodiversità.

Relatori

Relatori della mattina

Stefano

Campostrini

Ordinario di Statistica Sociale

Università Ca' Foscari Venezia

Antonio

Marcomini

Professore Ordinario di Chimica dell'Ambiente e Prorettore vicario

Università Ca' Foscari Venezia

Valeria

Mantovan

Assessore a Istruzione, Lavoro, Formazione e Pari Opportunità

Regione del Veneto

Simone

Venturini

Assessore alla Coesione Sociale, al Lavoro, alle Infrastrutture e allo Sviluppo Economico

Comune di Venezia

Mario

Sprovieri

Direttore
ISMAR - CNR

Coordinatore
Biodiversity Gateway di Venezia

Riccardo

Coratella

Direttore Generale

NBFC

Carlo

Bagnoli

Direttore scientifico
SIF

Professore Ordinario di Innovazione Strategica
Università Ca' Foscari Venezia

Massimo

Labra

Direttore scientifico
NBFC

Professore Ordinario di Botanica Generale
Università degli Studi di Milano-Bicocca

Federica

Foglini

Coordinatrice
Gateway Digitale

Primo Tecnologo
CNR-ISMAR

Emiliano

Pioltelli

Assegnista di ricerca
Università degli studi di Milano-Bicocca

Progetto Pollin-AId

Chiara

Catalano

Ricercatrice
CNR-IRET

Progetto CataTools

Chiara

Montagnani

Ricercatrice
Università degli studi di Milano-Bicocca

Progetto A-Sprint

Michele

Cesari

Professore di Zoologia Dipartimento di Scienze della Vita
Università di Modena e Reggio Emilia

Progetto A-Sprint

Luca

De Biase

Giornalista e Gateway Designer

NBFC

Maria Giovanna

Parisi

Coordinatrice
Biodiversity Gateway di Palermo

Professore Ordinario di Scienze della Terra e del Mare
Università degli Studi di Palermo

Gernot

Blümel

Managing Director

Progetto MARE

Maria Claudia

Pignata

CEO

VeniSIA

Claudia

Pingue

Responsabile del Fondo Technology Transfer

Cassa Depositi e Prestiti Venture Capital

Luigi

Gallo

Responsabile Area Incentivi e Innovazione

Invitalia

Laura

D'Angelo

Venture Strategy & Development Director

Eniverse Ventures

Roberto

Della Marina

Founder and Managing Partner

Obloo Ventures

Francesco

Falcieri

Coordinatore delle attività di stakeholder engagement NBFC

Ricercatore
CNR-ISMAR

Stéphane

Ghenassia

Co-founder e Presidente

Planctolab

Juan

Buceta

Co-Founder & CTO

PRONOE

Simon

Bernard

Co-founder

Plastic Odyssey

Matteo

Zinni

Biodiversity Manager

Abit

Lucrezia

Palma

Sustainability Specialist

3BEE

Relatori

Relatori del pomeriggio

Gianni

Dal Pozzo

Amministratore Delegato
Considi

Presidente
CNCT

Andrea

Illy

Chairman
illycaffè

Co-Chair
Regenerative Society Foundation

Mauro

Fanin

Presidente

Cereal Docks

Lorenzo

Bernardi

Global HSE Director

Fassa Bortolo

Igor

Boccardo

Amministratore Delegato

Gruppo Leone Alato

Anna

Monticelli

Climate Change Senior Expert

Intesa Sanpaolo Innovation Center

Davide

Dotti

Business Innovation Director Strategy, Corporate Development & Innovation

Edison

Eric

Ezechieli

Co-founder

NATIVA

Manuela

Manfredi

Direttore Generale

Thetis

Alberto

Brugnoli

Partner e Managing Director

Strategy Innovation

Federico

Zoppas

Managing Director
I.R.C.A. S.p.A. - Zoppas Industries Heating Element Technologies

Presidente
Cluster Aerospaziale del Veneto

Francesco

Cerruti

Direttore Generale

Italian Tech Alliance

Roberto

Davico

COO Sustainable Development
Tinexta Innovation Hub

Direttore Generale
Studio Fieschi & soci

Mara

Prandi

COO
W Group

CEO
Howay

Marina

Montedoro

Direttore
Coldiretti Veneto

Presidente
Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene

Ettore

Prandini

Presidente

Coldiretti

Raffaele

Boscaini

Presidente

Confindustria Veneto

Francesco

Profumo

Ex Ministro Istruzione, Università e Ricerca

Professore Emerito
Politecnico di Torino

Francesco

Musco

Professore Ordinario di Pianificazione Urbanistica
Università Iuav di Venezia

Presidente
CORILA

Adolfo

Urso

Ministro delle Imprese e del Made in Italy

Elena

Donazzan

Vice Presidente Commissione Industria, Ricerca ed Energia

Parlamento Europeo

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#strategyinnovationforum #siforum2025

Promoters

Università Ca' Foscari Venezia
Fondazione Ca' Foscari Venezia
Strategy Innovation
VeniSIA
Regione Veneto
Finanziato dall'Unione Europea - NextGenerationEU
Ministero dell'Università e della Ricerca
Italiadomani
Biodiversity Gateway
CNR ISMAR

Exclusive Partner

Intesa Sanpaolo

Premium Partners

Considi
Generali
Tinexta
MAW

Con il patrocinio

Città di Venezia
Confindustria Veneto
Università Iuav di Venezia
Corila

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San Benedetto
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